E’ Scesa La Notte

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Rimango seduta ad osservare
il freddo lume con in mano
una penna silenziosa e un
bianco foglio impolverato.

Cerco dentro di me un motivo
per continuare, una scusa per andare avanti…
tutto tace
tutto è vuoto
tutto è freddo.

La porta che si apriva sulla mia
fantasia sembra ormai un muro
invalicabile, una fortezza inespugnabile.

Non ho più ali per volare
non ho più valli su cui correre
nè muscoli per sostenermi.

Rimango qui senza potermi spiegare
leragioni di questo arresto
senza trovare i motivi di questa
perdita che duole come un lutto.

E’ scesa la notte
si oscura la luna
svaniscono le stelle
tacciono i rumori
s’ingrossano le ombre
e tutto è immoto.

Più cerco e più non trovo!
Chiudo gli occhi e cerco una spiegazione…
E’ scesa la notte.

Inizio questo articolo con un mio componimento per denunciare una grave affezzione che dilaga nei concorsi di poesia o, comunque, nel mondo della scrittura.

Circa un mese fa, partecipai ad un concorso di poesia (con il componimento che avete appena letto) nel quale, in caso la “giuria” fosse interessata al componimento, si aveva la possibilità di venire pubblicati su di un’agenda dell’anno successivo dedicata a Massimo Troisi.

Questa settimana, fui contattata da una gentilissima signora che m’informò di quanto il mio componimento fosse piaciuto, di come fossero tutti molto interessati a pubblicarlo su detta agenda.

L’amabile e disponibile signora, mi elencò tutte le meravigliose possibilità che mi si aprivano difronte a questa fortuita pubblicazione: due giorni (scelti da me) sull’agenda in cui pubblicare due miei componimenti; un sito web gestito da questa organizzazione in cui compariva una mia foto, una mia breve biografia e tutti i componimenti che avrei voluto aggiungere più dei racconti; citazioni in varie riviste (se non erro) e la possibilità di ricevere un tot di queste agende da distribuire. Tutto ciò, per la modica cifra di 290 euro.

Dato che non potevo economicamente far fronte ad una spesa del genere, mi disse che potevo partecipare al concorso poetico con una cifra un po’ più alta (superava i 300 euro).

Per citare la famosa formula di un noto quiz televisivo: “Rifiuto e vado avanti”!

Ecco la mia riflessione: è davvero neccessario lucrare sui concorrenti a questi concorsi? Si decide di fare un’ agenda o un calendario con dei componimenti? Bene! Vi vengono inviati da chi vuole aderire ed “ecco fatto”! Loro hanno un’agenda ricca di versi e i poeti hanno la loro visibilità. Si decide di fare un concorso con in palio una targhetta, o un libro con la raccolta dei componimenti più belli, o un buono da spendere in una libreria, o del denaro? Perchè mai chiedere l’ammontare della somma del premio ai partecipanti? Organizzate concorsi senza averne i fondi? Non organizzateli!

Ma che mi lamento a fare? Ogni giorno si vedono cose di questo tipo in ambiti ben più importanti.

Scusate del mio sfogo, mi augoro che il prossimo articolo vi tenga più compagnia.

Come al solito, D.